3 Motivi per Cambiare la Rotta Aziendale ed evitare di Scontrarti contro l’Iceberg del Fallimento

Per un’attività di focalizzarsi e utilizzare il marketing per attrarre solo un certo tipo di clientela con la quale riuscire a lavorare correttamente e a gestire di conseguenza sia i margini che i profitti base tempo, e quindi avere grazie al corretto marketing un controllo del flusso di cassa, è di fondamentale importanza al giorno d’oggi.

Come abbiamo visto nel dettaglio, infatti, il fatturato è un semplice “indicatore” e ci dice poco o nulla del reale stato di salute dell’azienda. Un’azienda sana è quella che è in grado di generare fatturato che sia trasformabile in profitti e di diventare efficiente nel trasformare quei profitti teorici in cassa disponibile, perché è con la cassa che si fanno gli investimenti per svilupparsi e crescere.

Vediamo quindi ora come procedere una volta decisa la nostra focalizzazione per creare una macchina di marketing veramente funzionale e potenzialmente inarrestabile per la nostra attività, capace di portarci veramente verso il successo.

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Esiste un tipo di Marketing che cura il Cancro Aziendale?

Mi dispiace utilizzare un’immagine forte come quella di una malattia invalidante e che spesso ha decorso mortale per le persone, ma lo faccio per una giusta causa quindi spero che mi perdonerai per questo.

Non è un gioco di parole quando uso il termine “cancro” né una voluta esagerazione. Come purtroppo è possibile per le persone ammalarsi di questa terribile piaga, così è per le aziende e le attività professionali in genere.

Il cancro è una malattia subdola, che tranne in alcune forme particolarmente rare e aggressive ha un decorso molto lungo, debilitante e che finisce per sottrarre le forze al malato poco a poco fino a ridurlo a una bambola rotta… a un guscio vuoto.

Il problema di moltissime forme di cancro è che per un lungo periodo sono asintomatiche, nel senso che continui a svolgere la tua vita come niente fosse e non sei nemmeno consapevole di avere problemi.

Quando si trasforma invece in un problema perché cominci ad accorgerti dei sintomi, la malattia spesso è così già radicata nell’organismo che lo stato attuale della medicina non permette altro che cure che prolunghino di un po’ la vita allontanando di qualche mese o qualche anno nel migliore dei casi il decorso mortale.

Alcune persone si salvano grazie alle cure ma la mortalità rimane elevatissima, a meno che non si intervenga in tempo grazie agli screening di prevenzione per i quali si può agire con maggior efficacia nel contrastare gli effetti della malattia.

Per qualche strana coincidenza, il tasso di mortalità delle persone che si accorgono molto in ritardo di essere malate e magari hanno purtroppo anche contratto una forma maligna e aggressiva del cancro è decisamente molto simile al tasso di mortalità delle aziende.

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Vuoi 100.000 € in più al mese grazie a un’americanata?

È davvero possibile incassare velocemente 100.000 € (o anche solo 50.000 €… o anche solo 10.000 €) in più al mese, grazie a una strana e sconosciuta “mossa segreta” in salsa USA che ti dia un vantaggio quasi illegale sulla concorrenza?

La risposta ovviamente è “sì” poiché questa cosa accade ogni giorno laddove nelle mie aziende o in quelle dei miei studenti si applichi un piano di sviluppo finalizzato all’aumento dei risultati.

Di quanto si possono aumentare i risultati? Dipende. Qualunque cifra è contemporaneamente sia possibile che sparata a casaccio se non si basa sui numeri dell’azienda, di bilancio, di personale disponibile ecc…

Ma è pur vero che aumentare i fatturati si può e si deve fare. Ovviamente in un’ottica di mantenere inalterati o addirittura migliorare se non in alcuni casi almeno di peggiorare se non di poco i margini veri e propri.

Questa “mossa segreta” o “Americanata” ha un nome specifico e ben meno poetico e si chiama: Marketing.

E anche vero tornando un attimo indietro come sia sciocco e dannoso se non inutile qualunque “mossa segreta” che aumenti i fatturati danneggiando gli altri parametri di redditività aziendale, soprattutto per una piccola impresa classica italiana.

È quindi molto importante non solo agire, ma agire nella direzione di numeri che contino, che abbiano a che fare con il benessere vero e proprio dell’azienda e soprattutto che siano controllati dall’imprenditore.

La cosa che più mi fa soffrire prima come imprenditore innamorato del proprio Paese e poi come insegnante di marketing e vendita è sentire ancora oggi nominare le mie amate discipline in modo dispregiativo, scherzoso, svilente e spesso relegate in un angolo con il bollino di “americanate”.

Il problema non è tanto il rapporto con le persone ignoranti sull’argomento che parlano per sentito dire, quanto proprio la mia missione è ormai da tempo riuscire a far passare determinati concetti esattamente a quelle persone che più ne avrebbero bisogno: imprenditori e liberi professionisti, cioè coloro che più degli altri sono refrattari a certi argomenti e che invece sono gli UNICI veri beneficiari delle possibilità create dal marketing.

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Come trovare Nuovi Clienti, anche se il tuo Settore ti sembra più Difficile degli altri

Come trovare nuovi clienti? Questa è la domanda cruciale che si pone chiunque gestisca un’attività imprenditoriale che prevede la vendita di prodotti o servizi ad altri.

Proprio perché l’argomento appare molto vasto – come è vero che inizialmente può spaventare per la sua profondità – molte persone rimangono letteralmente incastrate all’interno di una trappola mentale che si chiama:

“Ma il mio settore è differente”.

In pratica, sottoposti a un metodo, una strategia, una tecnica per trovare nuovi clienti, laddove l’esempio non sia fatto esattamente sul loro settore, il loro cervello si chiude a riccio e li porta a rigettare il contenuto proposto facendoli urlare con la cadenza ritmica tipica di un orologio a cucù:

“Settore differente! Settore differentee!! Settore Differenteee!!!”

Ma è realmente così? Esistono davvero “settori differenti”? La risposta è contemporaneamente “Sì e No” a seconda del punto di osservazione e dei risultati che si vogliono ottenere. Scopriamo insieme la soluzione a questo enigma una volta per tutte.

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Aprire un’ Attività da Zero

Aprire un’attività da zero è il sogno di moltissimi italiani che, nonostante la paura, i limiti della burocrazia italiana, la tassazione spesso ingiusta e una serie infinita di controlli che si possono ricevere su base quotidiana continuano a mettersi in proprio giorno dopo giorno.

Aprire un’attività e renderla sostenibile e di successo nel tempo però è un’impresa ardua e difficoltosa.

Secondo uno studio realizzato dall’Ufficio studi della CGIA, il 55,2% delle imprese chiude i battenti entro i primi cinque anni di vita.

Un dato del genere non può che far ragionare sui problemi insiti nell’aprire partita IVA, problemi che troppo spesso vengono trascurati da chi, a cuor leggero, decide di mettersi in proprio.

Un altro dato abbastanza allarmante è quello delle dimensioni delle imprese, infatti oltre il 95% ricade nella classificazione di “microimpresa“, cioè un’azienda:

  • sotto i 10 dipendenti;
  • entro i 2 milioni di euro di fatturato;
  • con profitti zero o quasi.

Diventa dunque fondamentale rispondere a una domanda: è possibile aprire un’attività da 0, superare i primi difficili anni di attività e far crescere la tua azienda?

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Come farsi Pubblicità per Trovare Nuovi Clienti Subito

Come farsi pubblicità è un tema spinoso e quasi sempre ignorato o visto con ostilità da chi fa impresa in Italia.

Non c’è da stupirsi di questo atteggiamento in quanto in Italia il 95% delle imprese, ricade nella categoria “microimprese” e non arriva nemmeno alla definizione di “Piccola impresa”, che concorre a creare con le medie imprese la categoria delle cosiddette PMI.

Sono considerate microimprese tutte quelle attività che comprendono meno di 10 addetti e non superano i 2 milioni di euro di fatturato. Oltre 4.100.000 partite iva in Italia rispettano questa definizione, andando a costituire in pratica la totalità della vera economia che muove e sostiene il Paese.

In Italia non si parla mai o quasi mai di questa realtà, né il governo e le istituzioni in generale sembrano fare nulla a sostegno di chi compone il polmone economico dell’Italia stessa.

A peggiorare la situazione, un micro-imprenditore nella quasi totalità dei casi è un ex operaio specializzato o tecnico che ha deciso di “mettersi in proprio” dopo aver lavorato per qualcun altro.

Questo lo rende spesso molto abile nel pensare o produrre prodotti e servizi anche di ottima qualità, ma è estremamente carente quando si parla di come promuoverli e quindi come trovare nuovi clienti per la sua attività.

Con prodotti e servizi di qualità ma con zero o pochi clienti, la microimpresa è destinata a un rapido fallimento.

Come se non bastasse, l’unico modo che un imprenditore in Italia ha sempre avuto per farsi pubblicità è la via del: “farsi le cose in casa” (magari affidando la creazione di volantini e brochure alla nipotina neoassunta e neolaureata in “marketing”) o affidando denaro a:

  • venditori di pubblicità;
  • agenzie pubblicitarie.

Nessuna di queste tre strade è la strada corretta. Vediamo insieme perché e come porre rimedio alle reali necessità e possibilità di un vero imprenditore italiano.

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Come Aprire un Ristorante di Successo senza Fallire

Quello che sto per dire potrebbe far perdere i capelli a qualche ristoratore ma la verità è che aprire un ristorante, come ogni attività imprenditoriale, ha molto più a che fare con la capacità di trovare e trattenere nuovi clienti il più a lungo possibile che con la cucina del ristorante stesso.

L’esempio classico e anche un po’ abusato è quello di McDonald’s e delle varie catene di fast food che ormai da almeno due decenni hanno attecchito anche in Italia.

Non servono certamente il miglior cibo del mondo ma di solito riescono a sviluppare un volume di affari maggiore rispetto alla trattoria media italiana, proprio grazie al marketing.

Ora non fraintendere. Questo NON significa che per aprire un ristorante si debba fare cibo schifoso purché si sappia acquisire clienti.

Significa che se l’azienda più importante al mondo che serve pizza si chiama Pizza Hut, sta in Michigan, mette l’ananas sulla pizza e non l’abbiamo noi invece a Napoli, allora le opportunità che abbiamo noi italiani nel mondo della ristorazione sono ben maggiori di quelle che stiamo cogliendo.

Ipersemplificando, se affianchiamo ai nostri prodotti di qualità eccellente, un marketing altrettanto eccellente, sarai d’accordo con me che le prospettive sono più che rosee per noi imprenditori, o no?

Come per ogni attività imprenditoriale, aprire un ristorante significa aprire un’azienda vera e propria con tutto quello che questo comporta.

Noi italiani invece, quando ci buttiamo nella ristorazione siamo tentati di vedere il ristorante come un’estensione di casa nostra e della nostra cucina: il babbo in sala, alla cassa e a gestire gli acquisti, la moglie in cucina e i figli in sala a servire.

La convinzione erronea che: “Basta aprire, cucinare bene, fare prezzi onesti e la gente verrà”, è probabilmente la causa di fallimento più importante sia per i ristoranti già aperti che quelli di coloro che ne vorranno aprire uno.

Vediamo insieme come scappare da queste convinzioni erronee e portare grazie al marketing i giovani volenterosi di oggi e di domani ad aprire un ristorante di successo.

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Come trovare nuovi clienti per PMI, negozianti e liberi professionisti italiani

Come trovare nuovi clientiSbagliare approccio nella strategia che porta a come trovare nuovi clienti è un errore ricorrente per i piccoli imprenditori italiani e ancor di più per piccoli esercenti o liberi professionisti.

È capitato anche a me più volte nel corso degli anni di commettere sbagli e ancora oggi devo mordermi le mani per evitare di fare errori da dilettante. Ora ti spiego perché.

Vado da tempo ripetendo e sgolandomi durante i miei eventi, come il marketing non sia caratterizzato da questi cinque veri e propri “demoni” che sono:

  1. Farsi conoscere;
  2. Essere “creativi”;
  3. Diventare “Virale”;
  4. Emozionare le persone sperando che comprino;
  5. Ricevere visite, like, condivisioni ecc.

Ma prima di rivelarti come sferrare un colpo da vero campione, permettimi di sviscerare questi demoni che appestano il settore del marketing uno per uno.

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“ADESSO IL CAPO SONO IO!” – Episodio Uno

adesso il capo sono io Stasera andrà in onda in seconda serata il primo episodio della serie “Adesso il Capo Sono Io”.

Se ancora non hai capito cos’è o proprio non lo sai, lo ripeto veloce: è il programma su La5 che conduco personalmente, dove aiuterò dei giovani imprenditori a realizzare il loro sogno di mettersi in proprio e conquistare il loro personale spicchio di libertà.

Grazie al mio contributo e ai consigli sulle strategie di vendita che gli passerò sotto banco, dovranno lavorare fino ad inaugurare ufficialmente la propria impresa, in puro stile Venditore Vincente.

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Quando è meglio NON fare Marketing in Italia?

Quando NON fare Marketing in Italia [Frank Merenda]La tua azienda è progettata in questo modo?

Se la risposta è “Sì”, non avrai mai il problema della crisi e dei clienti che non pagano.

Permettimi di spiegarti più dettagliatamente perché.

Se sei un imprenditore, una cosa che devi sapere è che esiste un modo corretto e un modo sbagliato di progettare un’azienda. In Italia, soprattutto, vengono sbagliati spesso e volentieri proprio i passaggi fondamentali. E questo causa tutta una serie di effetti collaterali sulle fondamenta instabili dell’azienda che ne determineranno il crollo, presto o tardi.

Ecco perché è fondamentale conoscere quali sono le macro differenze che distinguono un’azienda veramente di successo da una progettata male.

E uno dei motivi per cui questo punto è fondamentale è capire se devi fare marketing o meno.

Mi stai dicendo che ci sono situazioni in cui NON devo fare marketing in Italia?

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